Franco Fasoli(also known as Jaz - Buenos Aires, 1981) is one of the best-known and most talented artists on the Argentine scene. Set designer and muralist, Fasoli began to imagine the streets as a canvas in the late 90s. Already in these early experiences we note the influence of study and passion for ceramics and, at the same time, of the strong link with the technique of "fileteado", typical of the Argentine capital. Shortly thereafter his style evolved, moving away from the more traditional writing, introducing in his work the representation of the true contradictions of Latin American societies, their rituals and their seemingly perpetual instability. One of the most surprising aspects of his work is his exploration of materials and dimensions. The tension between the dominant global culture and the subcultures as spaces of resistance, influenced him both on a conceptual level and in his actions throughout his career. Multiple forms of individual and collective identity constitute the sociological backbone of his work. The conflict, the clash, the destructuring of the portrayed scene are some of the elements used by Fasoli to stimulate the vision and the perception of the public. The concept of identity is in fact one of the founding principles of his work, both in murals and in paintings on canvas or in sculptures. His research explores how individual and collective identities are formed and the constantly changing relationship between them.
In 2016 he took part in important group exhibitions at the Museum of Contemporary Art in Lyon, at the Emilio Caraffa Museum in Córdoba (Argentina) and at the Artmossphere Moscow Biennale. In 2011 he exhibited at the Museo de Arte Contemporáneo in Rosario in Argentina and in 2010 at the Mube Museum in Sao Paulo.
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Franco Fasoli (noto anche come Jaz- Buenos Aires, 1981) è uno degli artisti più noti e più talentuosi della scena argentina. Scenografo e muralista, Fasoli inizia a immaginare le strade come una tela alla fine degli anni '90. Già in queste prime esperienze si nota l’influenza dello studio e della passione per la ceramica e, al tempo stesso, del legame forte con la tecnica del “fileteado”, tipico della capitale argentina. Di lì a breve il suo stile si evolve, allontanandosi dal writing più tradizionale, introducendo nel suo lavoro la rappresentazione delle vere contraddizioni delle società latinoamericane, i loro rituali e la loro apparentemente perenne instabilità. Uno degli aspetti più sorprendenti del suo lavoro è la sua esplorazione di materiali e dimensioni. La tensione tra la cultura globale dominante e le sottoculture come spazi di resistenza lo ha influenzato sia a livello concettuale che nelle sue azioni nel corso della sua carriera. Molteplici forme di identità individuale e collettiva costituiscono la spina dorsale sociologica della sua opera. Il conflitto, lo scontro, la destrutturazione della scena ritratta sono alcuni degli elementi utilizzati da Fasoli per stimolare la visione e la percezione del pubblico. Il concetto di identità è infatti uno dei cardini fondanti del suo lavoro, sia nei murales che nei dipinti su tela o nelle sculture. La sua ricerca esplora come si formano identità individuali e collettive e il rapporto in continuo mutamento tra esse.
Nel 2016 partecipa ad importanti collettive presso il Museo di Arte Contemporanea di Lione, al Museo Emilio Caraffa di Córdoba (Argentina) e all’importante Artmossphere Biennale di Mosca. Nel 2011 espone al Museo de Arte Contemporáneo a Rosario in Argentina e nel 2010 al Museo Mube di Sao Paulo.